Ricostruire sul sodo e sul vero

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di Marco Granara

Quando si presentò sul monte della Guardia, sul finire del ‘400, Maria lo fece nel nome di suo Figlio: “Sono la Madre di Gesù, accostati a me e non avere paura”. Si presentò con un mandato: “Sai cosa voglio? Che tu mi costruisca qui una cappella”. C’era l’esigenza di un cambiamento radicale nell’aria del tempo e soprattutto nella Chiesa, disastrata in ogni sua espressione. Qualcuno qua e là provava a cambiare, alcuni finirono sui roghi.

La Riforma nel nord Europa ebbe seguiti drammatici sulla cristianità. Davvero sembrava impossibile che l’Istituzione fosse capace di riformarsi dal suo interno. Continuava a sussistere come ostacolo insormontabile l’impianto di una “religione” in realtà alienante dalla Fede. Prima di “ri-costruire” – come Maria chiedeva anche qui alla Guardia – si doveva smontare l’impianto religioso di ostacolo. Non buttare via nulla del presente e del passato: “lo scriba, diventato discepolo del Regno, doveva essere capace di trarre dal tesoro il nuovo e l’antico”.

Il primo “smontatore”, esemplare anche per noi, è proprio Gesù. Allevato nella piena fedeltà alla “religione dei padri” (Abramo, Mosé, Profeti…), scopre il valore della sua unicità ma anche le contraddizioni accumulate nelle “tradizioni” successive. Si accorge, vivendo la religione ebraica dall’interno, che c’è un “popolo che mi onora con le labbra” ma “il suo cuore è lontano da me”. Ecco “il” problema! L’impianto religioso è in piedi, alimenta sé stesso con sicurezza e, spesso, con tracotanza, ma non produce il frutto della Fede sempre più autentica e matura. Smontare l’impianto e cercare alla radice della prima tradizione dei “Padri”, l’essenziale di una Fede capita, creduta e vissuta in coerenza! Questo ha fatto Gesù incarnandosi, condividendo, contestando e ricostruendo. Così Egli è “SALVATORE”! Comincia a tredici anni a Gerusalemme, contestando i capoccioni religiosi, i “dottori della legge” che, per lui, hanno contraffatto e tradito il volto stesso di Suo Padre. “Cara mamma – dice a Maria che lo rimprovera per la marachella – a me sta a cuore come hanno ridotto male il Padre mio. La mia gente non deve trovare nella religione un ostacolo alla Fede ma una via sicura alla Fede.”

Cari amici che mi leggete, continueremo la storia nei prossimi numeri. Siamo al cuore del problema anche per oggi. Sull’esempio di Gesù, dobbiamo urgentemente SMONTARE l’impianto e RICOSTRUIRE sull’ESSENZIALE della VERA FEDE apostolica e dei Padri. Per questo Gesù non è stato accettato, è stato scartato, cacciato, messo a morte. Perché un “uomo” ha messo le mani autorevolmente in quello che i suoi avversari credevano “il mondo di Dio”. Sì, vogliamo continuare. Ma saremo pronti ad andare in croce per questo?       

[editoriale del numero 10/2018]

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