Un pellegrinaggio di fiducia sulla terra

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di Anna Gatti

Migliaia di giovani, decine di città europee, una fresca esperienza spirituale

A Capodanno, la Comunità di Taizè organizza un incontro chiamato “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra”: ogni anno in una diversa città europea, decine di migliaia di giovani provenienti da tutta Europa si ritrovano per confrontarsi su un tema, anticipato dalla “Lettera dell’anno” che il Priore della Comunità, oggi Frére Alois, scrive appositamente. La lettera per l’ultimo incontro che si è tenuto in Polonia, a Wroclaw, aveva come titolo “Sempre in cammino, mai sradicati”. Ne proponiamo una rapida sintesi, che mette in luce alcune indicazioni preziose per tutti, specie per i giovani che non conoscono questa esperienza.

“Metterci in cammino! Ecco la chiamata di oggi. Non lasciamo che lo scoraggiamento ci invada, cogliamo i segni di una vita nuova apportatrice di avvenire che sono intorno a noi. Siamo attenti alle iniziative inedite… anche se non sempre rigorosamente elaborate e talvolta provvisorie: andando avanti si trova.

1 – Sempre in cammino… pronti a nuove partenze.

Il Signore disse ad Abramo: ”Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela, dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò”.
Attraverso la fede rispondiamo ad una chiamata e ci mettiamo in cammino, ricordandoci che un nuovo inizio è sempre possibile, sia in situazioni di benessere, sia di fronte a difficoltà che sembrano insormontabili.

2 – Sempre in cammino pienamente presenti verso le persone intorno a noi.

Sceso dalla barca egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro perché erano come pecore senza pastore.
Attraverso la sua vita Gesù ha fatto vedere da dove iniziare: essere attenti ai più piccoli ed ai più vulnerabili. Se Gesù riusciva ad avere questa grande attenzione verso gli altri è perché era profondamente ancorato a Dio.

3 – Sempre in cammino… insieme con gli esuli.

Quando un forestiero dimorerà presso di voi nella vostra terra, non lo opprimerete. Il forestiero dimorante fra voi lo tratterete come colui che è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Tutti ci auguriamo che le specificità delle nostre culture siano salvaguardate, ma l’accoglienza dell’altro non è forse uno dei doni più belli dell’umanità? Naturalmente, l’arrivo di persone straniere pone questioni complesse. L’afflusso dei migranti deve essere gestito; tuttavia, se da un lato crea difficoltà, può anche essere un’opportunità.

4 – Sempre in cammino… come parte dell’intera creazione.

Sono sazi gli alberi del Signore, i cedri del Libano da Lui piantati. Là gli uccelli fanno il loro nido… Quante sono le tue opere, Signore! Le hai fatte tutte con saggezza, la terra è piena delle tue creature.
Di fronte all’enorme pericolo che grava sul nostro pianeta, molti giovani e meno giovani si sentono impotenti e scoraggiati. E nel prossimo futuro le catastrofi climatiche costringeranno ancora più le persone a lasciare la propria casa.Eppure la fede ci invita a resistere al fatalismo e all’angoscia. Nella Bibbia leggiamo: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino dell’Eden perché lo coltivasse e custodisse”.Nell’opera creatrice di Dio riceviamo una particolare responsabilità, quella di prenderci cura della terra. Riscoprire che siamo parte integrante della Creazione rende più umana la nostra vita.

5 – Sempre in cammino… sempre interiormente ancorati.

Gesù disse: “Quando preghi entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo che è nel segreto”.
Ritornare costantemente a questa comunione con Dio consente una grande libertà. Con il suo amore Dio ci vuol fare uscire dalle nostre schiavitù, individuali e collettive, aiutarci a lasciare ciò che ostacola il nostro cammino. E lo Spirito Santo, soffio di bontà, ci guiderà anche nelle nostre notti…

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