Specchiarsi nell’altro. Esce laGuardia numero 10/2018

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In questo numero

  • Lettere al rettore – marco granara
  • Ricostruire sul sodo e sul vero, ma prima… – marco granara
  • La chiesa dei santi Cosma e Damiano – carlo borasi
  • Montini e Romero, santi di oggi – maria pia bozzo

  • La santità non ha età – enrico quaglia
  • Reazione a catena – nucci scipilliti, laura siccardi
  • Poveri. Rovesciamo i nostri criteri – gianfranco parodi
  • Padre Santo, cercatore di carità – anna gatti, nucci scipilliti
  • Una domenica da cristiani. Alla Guardia
  • In diretta dalla Guardia
  • Guardia, la centrale dei presepi

Abstract

In questo numero prendiamo a prestito due parole – santità e povertà – che fanno rima ben oltre le sillabe finali. Parole che spaventano e ci attirano al tempo stesso.

Il primo servizio prende spunto dalla figura di due nuovi grandi santi “moderni”: Papa Paolo VI e Oscar Arnulfo Romero, canonizzati lo scorso 14 Ottobre insieme a Francesco Spinelli, Vincenzo Romano, Maria Caterina Kasper, Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù, Nunzio Sulprizio, figure meno note ma ugualmente realizzate nell’amore di Dio. Chi di noi avrebbe il coraggio di immaginarsi sugli altari, un giorno? Eppure la santità è per tutti, come ci ricorda la Chiesa nella “Gaudete et Exsultate”. Questi santi contemporanei hanno vissuto nelle nostre stesse città, sono stati avvolti dai nostri stessi problemi, sono stati giovani, adulti, anziani, sposati, celibi, religiosi… Nessuna categoria defi nisce il cammino di santità.

Nel secondo servizio parliamo di poveri. Sono oltre 5 milioni i poveri assoluti in Italia: “Dagli anni pre-crisi ad oggi il numero di poveri è aumentato del 182%, un dato che dà il senso dello stravolgimento avvenuto per effetto della recessione economica”, commenta Caritas Italiana nel Rapporto Povertà 2018, appena pubblicato. Da due anni, dedicando loro la Giornata Mondiale (che si celebra nella 33° Domenica del Tempo Ordinario, quest’anno il 18 novembre), Papa Francesco ha posto al centro della nostra attenzione non la povertà astrattamente considerata, ma i poveri come persone concrete. Con il concetto di povertà possiamo filosofare, con le persone povere dobbiamo scegliere: o passare oltre o stringere una relazione. Non significa fare una elemosina ogni tanto, ma ‘prendersi cura’, come singoli e come comunità, senza presumere che la possibilità di ‘fare qualcosa per gli altri’ renda superiori. In realtà, lasciandoci incontrare da una persona povera, scopriamo la nostra stessa povertà. Scopriamo che essa è la condizione esistenziale nella quale Dio ci viene incontro.

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