Non c’è limite al peggio? – Editoriale

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di Marco Granara

Abbiamo visto in questi giorni un noto personaggio dello spettacolo leggero, un noto sedicente “convertito” da una certa madonna, accanto a un sedicente “divino” del mondo magico astrale, insieme in un ‘reality’, in mezzo a una povera ciurma che mette in mostra quanto di più squallido ci può essere in una convivenza da sbando. Che miscuglio di madonne e magie!

Nel mentre, sorgono difensori della Fede cristiana “per colpa” di un Papa “eretico” che porterebbe la Chiesa fuori strada: preti incredibili, loquacissimi, scatenati ma anche esponenti politici che si confrontano con magistero e operato del Papa, sfoggiando madonnine, rosari, vangeli, presepi insieme a discriminazioni tra i popoli, ostracismi dei poveri. “Prima i nostri” prende il posto del “prima gli ultimi” del vecchio Vangelo. Il “povero Cristo” è un bambinello di gesso del presepio o un crocifisso di plastica da evidenziare anche nei luoghi pubblici per marcare diversità e discriminazione tra noi e quei “poveri cristinei quali Lui – il vero Gesù Cristo – ha detto di identificarsi.

In questo contesto coloro che Lui aveva pensato e indicato come “episcopi/controllori/garanti” li troviamo spesso distratti da emergenze di ogni tipo e disimpegnati nel riproporre l’ABC della Fede di Gesù. Nelle nostre Chiese gestiamo stancamente un esistente in decadenza, moltissimi – anche tra coloro che sono ancora in chiesa –  seguono strampalate devozioni, nuovi pastorelli, nuovi teologi, nuovi imbonitori diventati “maestri”. Se sono assenti (o quasi) i nostri Vescovi e teologi, se lasciamo pressoché solitario un papa Francesco ostinato nella Fede e nella coerente Carità, capita che la nostra gente se ne trovi altri.

Dalla Guardia – santuario mariano – Maria ci indica e ci riporta a Gesù. Lei stessa, prima educatrice del piccolo Gesù alla vita e alla Fede dei padri, ben presto si rende conto che di fronte a Lui, Lei Madre e Maestra, deve diventare “Discepola” e “Seguace”. Quando non capisce come la “religione dei padri” deve assolutamente essere ricompresa nel suo nucleo essenziale e sfrondata dai mille orpelli delle tradizioni religiose che hanno nascosto il vero volto di Dio, rimugina nel cuore quanto Gesù le viene dicendo e, a sua volta, dice ai suoi: “Fate tutto quello che Lui vi dirà”. Questo “essenziale” e null’altro dobbiamo ritrovare e applicare.

Sul web, abbiamo appena iniziato un cammino insieme ogni venerdì sera dalle 21 alle 22 (in piccoli gruppi, da due/tre persone fino a dodici circa, vedi le pagine centrali di questo numero).

E poi ogni prima Domenica del Mese, dalle 10 alle 16 circa, ci incontriamo alla Guardia per vivere una “Domenica da cristiani” e con-dividere il pane della terra e l’altro Pane che invochiamo dal Padre per la Vita di ogni giorno. Ognuno scelga il Maestro che vuole, i testimoni più credibili e i compagni di viaggio che desidera: noi abbiamo – come ci diceva Dante – “il Nuovo e l’Antico Testamento, il Pastor della Chiesa che ci guida e questo basta a nostro salvamento”.


Uscito sul numero 2/2019

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