Diaconi a Genova

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Mirco Mazzoli, Marino Poggi*

Quanti sono i diaconi a Genova, cosa fanno, quali sono i requisiti necessari


Quali sono le origini del diaconato?

Le origini del Diaconato sono facili da individuare, perché descritte nel libro degli “Atti degli Apostoli”. Sono gli Apostoli stessi a decidere di condividere l’incarico ricevuto dal Signore con uomini di buona reputazione, credenti e desiderosi di servire i poveri. Il servizio del Vescovo (Apostolo), che è quello di essere il segno dell’unità di una Chiesa particolare, è in parte condiviso dai presbiteri – nel grande servizio della presidenza nella celebrazione eucaristica e del perdono – e in parte diversa dai diaconi, che vivono essi pure il sacramento dell’Ordine con il compito dell’annuncio e della cura dei poveri.

Quanti sono i diaconi permanenti nella nostra Diocesi? Quali sono i compiti che svolgono?

Nella nostra Diocesi i diaconi permanenti sono 27, tutti con un compito pastorale in parrocchie differenti. Il carico pastorale loro affidato tiene conto anche della loro situazione di sposati (tranne uno) e del carico di lavoro, che per alcuni è ancora attivo. 

Chi sente la chiamata a questo servizio a chi deve rivolgersi? Quali requisiti sono richiesti? Quale preparazione deve affrontare?

Nel modo più sintetico si dice che l’inizio della vocazione è una chiamata del Signore ma la certezza di un invito particolare, proprio di Dio, non è facile da raggiungere. Inizialmente è bene rivolgersi al proprio parroco e continuare il cammino di fede in modo più deciso. Di fronte a segni abbastanza chiari, sarà il parroco stesso o un altro sacerdote conosciuto a rivolgersi all’incaricato del Vescovo. Al grande requisito della fede è bene aggiungere un interesse particolare per l’annuncio del Vangelo e poi è necessario compiere gli studi ecclesiastici, per fondare profondamente la propria vita cristiana. 

Perché sono ammessi come diaconi gli uomini sposati ma chi diventa diacono, essendo celibe, non può più sposarsi?

Il Concilio Vaticano II, che ha ripristinato il servizio diaconale, ha ritenuto che il tipo di vita del diacono fosse componibile con le responsabilità di una famiglia. Se si è ordinati diaconi da celibi, è ritenuta cosa non buona aprirsi alla grande responsabilità di una famiglia propria.

I diaconi possono essere una risposta alla scarsità di sacerdoti?  

Solitamente si pensa al Diaconato come ad una possibile strategia per ovviare alla scarsità di sacerdoti. È chiaro che diaconi ben preparati possono fare molto, ma quella del presbitero e quella del diacono sono due vocazioni distinte, per cui è molto prudente non pensare al diacono come ad una sorta di rimedio.   

Il recente Sinodo dell’Amazzonia ha toccato il tema di un rafforzamento del ruolo delle donne nel servizio alle comunità. In questo quadro, c’è spazio nel futuro per il diaconato femminile?

Sul diaconato femminile la domanda è aperta e gli studi sugli inizi della Chiesa stanno cercando di comprendere se questo ruolo è già stato vissuto e in che forma sacramentale. È giusto aspettare un pronunciamento della Chiesa, che invece è certa che il sacramento dell’Ordine nel secondo e terzo grado è sempre stato amministrato ad uomini.


*Responsabile Diaconi Chiesa di Genova

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